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I have a dream…

Un sogno italiano

Per le elezioni politiche del 2013 ho un sogno…

Sogno un partito dove il candidato è scelto dalla gente. E il candidato non è una vecchia o nuova volpe della politica, non è un giovane imprenditore in aspettativa che ha alle spalle l’azienda di famiglia.

Il candidato è un lavoratore, un operaio dell’Alcoa, uno dell’Ilva, un insegnante, un oscuro impiegato di un oscuro ufficio privato. Un candidato che viene dal mondo del lavoro, quello vero, fatto di sudore, di stipendio guadagnato con orgoglio. Le primarie che vedo in giro, quando ci sono, sono truccate in partenza. Continuano a riproporre il solito modello, incuranti della sensazione di nausea che percorre il paese nei confronti della vecchia politica. Attaccano Grillo ma poi ne copiano gli slogan. Non è, come dice qualcuno, politica vs antipolitica ma Grillo contro antigrillo. Solo che vedere in Grillo il nemico da battere vuol dire non aver capito nulla di quel che sta accadendo in Italia. I nemici veri sono la corruzione dilagante, il malaffare, lo sperpero. Tutti i capi partito hanno le stesse parole in bocca, tutti presi dalla frenetica ricerca delle alleanze e della spartizione dei futuri incarichi. Per cercare affannosamente di guadagnare terreno raccattano idee di protesta ma senza un programma coerente che le sostenga e senza delle facce credibili che le presentino. Sogno un partito che non c’è, un partito che non ha bisogno di eminenze grigie più o meno evidenti che ne studino a tavolino la comunicazione e la strategia come fosse un’impresa. Sogno un partito finanziato dalla gente, che lavora per la gente e che parla alla gente con parole chiare e sincere. Sogno un partito senza un leader padre-padrone che attira voti con il suo nome e la sua faccia nota. Sogno un partito che ha un programma di governo serio e realizzabile che non blandisce gli elettori con promesse assurde ma che si impegna per assicurare una vera equità con i sacrifici equamente divisi. Sogno un partito che vuole un’Italia sempre più europea, che taglia gli sprechi della politica, che sostiene i lavoratori dipendenti e le piccole e medie imprese ovvero coloro che hanno fatto davvero crescere l’Italia, coloro che non hanno mai avuto aiuti dallo Stato ma che ne hanno costituito l’ossatura economica. Un partito che pensa ai giovani e alla loro istruzione ma che non penalizza i loro padri. Un partito che crede nelle Istituzioni e proprio perché ci crede le valorizza scegliendo oculatamente i candidati. Un partito dove il leader e gli eletti si assumono le loro responsabilità, rendono conto agli elettori del loro operato e non si nascondono dietro a bambineschi “non sapevo” .

 

Purtroppo da quello che vedo in giro, tra camper e litigi fuori e dentro il Web, temo che il mio sogno sia destinato a restare tale…

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