Le bugie hanno le gambe (e le braccia) corte
Ma le province non erano state abolite?
Il governo ulula felice che le tasse sono diminuite. I cittadini meno sprovveduti guardano dentro il portafoglio e vedono banconote prendere il volo per l’aumento di servizi, tasse locali e immobiliari. La Provincia di Venezia (ma come non erano state abolite le province?) ha appena deciso l’aumento del prezzo dei trasporti ACTV (e delle mense scolastiche) perché non riesce a far fronte alle spese. IMU/Tasi comunali sono ben più alte dell’ICI. E allora, come la mettiamo? La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, ma dire che la pressione fiscale è diminuita è una presa in giro colossale. In realtà i soldi dati con una mano vengono ripresi dall’altra con tanto di interessi. Al cittadino non sprovveduto non interessa la propaganda, non interessa neppure il gioco delle tre carte in versione fiscale. Quello che conta è il mero bilancio contabile a fine mese. Bilancio sempre più sbilanciato verso un dare allo Stato/Regione/Comune/Provincia (soppressa) piuttosto che verso l’avere (servizi, tutela, scuola…). Non basta ripetere come un mantra che la crisi è finita, le tasse sono diminuite, gli stipendi aumentati, la scuola migliorata per convincere l’italiano pensante. Purtroppo però è vero che si riescono a convincere tutti quegli elettori che nel corso dei decenni hanno sostenuto la DC, Craxi e Berlusconi. Renzi è l’epigono del meglio che abbiamo avuto in Italia in termini di propaganda. Di certo riuscirà a governare per molti anni perché gli italiani creduloni, in buona o cattiva fede è tutto da stabilire, sono pur sempre una discreta quantità.
Piccola osservazione sulla riforma della scuola: avete notato che gli unici pareri favorevoli sono quelli dei rappresentanti delle scuole private, in particolare cattoliche, che esultano per una riforma che finalmente le valorizza? Forse questo vuol dire qualcosa su quali siano le intenzioni e gli effetti della buona scuola...
Consiglio di ascoltare l’intervista a Rodotà nella trasmissione di Floris di martedì 12 maggio:
L’intervista mi ha fatto sorgere spontanea una domanda: perché le persone di buon senso non vengono ascoltate e perché non vanno al governo? Oppure ribaltata: perché le persone al governo sono dei chiacchieroni spesso privi del benché minimo buon senso? Ai posteri l’ardua sentenza.
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