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Un Porcellum si aggira per l’Italia…

Porcelli d’Italia…

Già il fatto di chiamare una legge elettorale Porcellum la dice lunga… Al di là dei nomi quel che conta di più sono le intenzioni. Apprendere dalla viva voce del Presidente del Senato che le variazioni al Porcellum con premio di maggioranza al 42% sono state fatte per impedire a Grillo di andare al potere, mi sconvolge molto di più dell’idea che Grillo possa diventare Presidente del Consiglio.

Porcellini d'Italia

Molto probabilmente Grillo e i grillini renderebbero l’Italia ingovernabile e la manderebbero in crisi economica fatale. Ma che i rappresentanti dei partiti politici e delle Istituzioni non sappiano fare altro per impedirlo che creargli una legge elettorale ad hoc mi sembra demenziale. I cittadini sono arrabbiati con la classe dirigente e vogliono un ricambio. La classe dirigente che fa? Accoglie le istanze, cambia vertici, cambia modo di fare politica, da un calcio sul sedere a mafiosi, corrotti e incompetenti? No. Pensa ad una legge elettorale che impedisca la vittoria ai rappresentanti di un popolo deluso. Quando c’è una malattia grave in atto il bravo medico non può lavorare solo sui sintomi, deve preoccuparsi delle cause. Qui invece si pensa solo a dei palliativi per tamponare il disastro. A mio parere il vero rimedio non è elevare il limite per il premio di maggioranza ma piuttosto elevare la soglia per impedire l’ingresso al Parlamento di piccole forze politiche superflue e spesso dannose. Se ponessero una soglia di sbarramento al 10% finirebbe la corsa di partitini e partitelli alla conquista della poltrona. Finirebbe la corsa estenuante alla ricerca delle alleanze, spesso variabili nel corso della legislatura. La dittatura dei partitini finirebbe e non potrebbero più ricattare i partiti più grossi minacciando di far cadere il governo a ogni piè sospinto. Si arriverebbe così ad un vero bipolarismo con solo due schieramenti  e magari un outsider, come in America. Basta liste, listini, listoni con accozzaglie di simboli. Basta parlamentari che fanno il salto della quaglia da un partito all’altro durante la legislatura. Chi è stato eletto con un partito se non condivide più la linea politica di quel partito, per rispetto a chi lo ha votato deve dimettersi e non balzare al gruppo misto. Francia e Germania hanno democrazie più mature e possono permettersi il pluripartitismo. In una democrazia fragile il bipolarismo offre molto più garanzie. Non a caso esiste anche un teorema matematico, il teorema di Arrow, che dimostra come in determinate condizioni l’unico sistema elettorale efficiente sia il ballottaggio tra due candidati. L’elettore deve essere messo in grado di scegliere e di avere certezze che la sua scelta sia rispettata. In America chi ha votato Obama non voleva Romney e non è una ovvietà. Qui in Italia avremmo votato uno schieramento obamoide che a metà legislatura si sarebbe romneyzzato creando un ibrido schizofrenico destinato a sfociare in un governo Monti balneare che salvasse il salvabile con una politica di iniqua equità. Con questi politici, in queste condizioni mi chiedo cosa succederà quando si andrà a votare. E se Grillo davvero raggiungesse livelli di consenso oltre il 30% impedirgli di provare governare sarebbe davvero lecito? Ai democratici l’ardua sentenza.

 

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