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Venezia

Glossario veneziano

Piccolo dizionario della lingua veneziana

Ecco alcuni termini di uso comune nella lingua veneziana, in ordine alfabetico:

 

A

agio: aglio

amolo: susina

anara: anatra

anca: anche

ancuo: oggi

anzolo: angelo

armelin o baracocolo: albicocca

aspersego: noce pesca

articioco: carciofo

asenada: malefatta, sgarbo

 

 

 

B

bagolo: rumore, chiasso, divertimento

bala: palla ma anche sbornia

balarin: ballerino

barba: barba (ma "el barba": lo zio)

barbusso: mento

bareta: berretto

baso: bacio

bassiloto o basotto: vacillante

bater: battere; bater brochete: tremare di freddo

bibiesso: cosa noiosa e che mette a prova la pazienza

bicièr: bicchiere

boca: bocca

bocon: boccone

bogio: bollitura

bon: buono

boresso: allegria

braghe: pantaloni

bronsa: brace (ma "bronsa coverta": acqua cheta, ipocrita)

brontolon: brontolone

brosa: brina

brusar: bruciare

butar: buttare

buzarar: buggerare, prendere in giro

 

 

C

caenasso: catenaccio

cagnara: forte rumore

cain: catino

caligo: nebbia; filar caigo: essere eccessivamente preoccupato

canevassa: canovaccio

caparossolo: vongola

capusso: cavolo cappuccio

carega: sedia

castronar: fare qualcosa malamente

cavar: togliere

ciacola: chiacchiera

ciapar: prendere

cicara: tazzina

cocal: gabbiano

cogoma: caffettiera

comio: gomito

compagno: simile

companizar: risparmiare

consar: condire

corteo: coltello

cossa: cosa

cotola: gonna

coverta: coperta

criar: sgridare o gridare

cogumaro: cetriolo

cussì: così

 

 

D

deo: dito

dascantarse: svegliarsi

desfar: disfare, rompere

destirar: distendere

dito: detto

dizial: ditale

dona: donna

drio: dietro

 

 

E

erbariol: fruttivendolo

eviva: evviva

 

 

F

fadiga: fatica

faliva: favilla

fanfrugnar: rovistare

farsora: padella

fia/o: figlia/o

fià: respiro

fiantin: un pochino

fogio: foglio

fogo: fuoco

fora: fuori

fruar: consumare

fufignar: sgualcire

furegar: frugare

 

 

G

ganassa: guancia

ganfo: crampo

garangheo: baldoria, confusione

garbo: acido, acerbo

giopo: semplicione

giossa: goccia

giustar: aggiustare

gnente: niente

gropo: nodo

 

 

I

imatonir: stordire, sbalordire, rimanere di sasso

imbaterse: incontrarsi

imbriago: ubriaco

imbrogiar: imbrogliare

impirar: infilare

incocarse: restar confuso, innamorarsi

incoconar: rimpinzare

istà: estate

 

 

L

lassar: laciare

late: latte

lengua: lingua

leto: letto

lisso: liscio

longo: lungo

luganegher: pizzicagnolo

ludro: tirchio, spilorcio

 

M

 

macaco: stupido

macar: ammaccare

maciar: macchiare

magnar: mangiare

malà: ammalato

malorsega: malora

malvestio: mal vestito

man: mano

manco: meno

mandola: mandorla; tor la mandola: accettare una regalia

manega: manica

marangon: falegname; marangon da soase: corniciaio

maravegia: meraviglia

marcà: mercato

mare: madre

marena: amarena

marenda: merenda

maridar: maritare

mariegola: matricola

mariner: marinaio

marìo: marito

mascara: maschera

massa: troppo

mastegar: masticare

matizar: dar di matto

megio: meglio

menarosto: girarrosto ma anche noioso

mezo: metà

missiar: mescolare

mocarsela: battersela

mogio: bagnato ma anche mesto

molena: mollica

morsegar: morsicare

morosa/o: fidanzata/o

mover: muovere

mucio: mucchio

mugèr: moglie

munega: monaca

muso: viso; star col muso duro: essere imbronciato

mussato: zanzara

 

 

N

Nadal: Natale

naransa: arancia

nasar: annusare

natole - sotto le natole: sotto il tetto, soffitta

nena: balia

nessa: nipote (detto da uno zio)

nevoda/o: nipote (detto da un nono)

niora: nuora

nona/o: nonna/o

notolada: nottata, notte in bianco

nuar: nuotare

nuo: nudo

 

 

O

ocando - andar ocando: andare in giro senza meta

ocio: occhio

ogio: olio

ombrela: ombrello

omo: uomo

ongia: unghia

onfegà: macchiato

onto: unto

orbo: cieco

orese: orefice

ormesin: ermellino

osmarin: rosmarino

osto: oste

ostrega: ostrica

ostregar: brontolare finché si compie un lavoro difficoltoso

 

 

P

paca: pacca, colpo

pagia: paglia

pagiola o scagiola: forfora

pampalugheto: bamboccio

pambogìo: pane bollito

panocia: pannocchia

pansa: pancia

pantegana: topo grosso

pare: padre

pareciar: apparecchiare

paron: padrone

parpagiole: farfalline

parsemolo: prezzemolo

partìa: partita

pase: pace

passadora: colapasta

pastisson: pasticcione

pastrocio: impiastro, lavoro mal riuscito

patàca: macchia

patìo: patito, smunto

patòco - marso patòco: marcio fradicio

peada: calcio

penoni - a penoni: a piedi

peocio: cozza ma anche pidocchio

persego: pesca

petene: pettine

petolon: pettegolo

pevare: pepe

pevaron: peperone

piadena: terrina

pianzer: piangere; pianzer el morto: fingersi più poveri di quel che si è

pìaser: piacere (verbo)

piassèr: piacere (sostantivo)

picandolo: ciondolo

pie: piede

piera: pietra

piria: imbuto

piron: forchetta

pissegon: pizzicotto

pitèr: vaso da fiori

pitima: pittima

pocio: fanghiglia

pomo: mela

potaciar: sporcare, scarabbochiare

pressipiton: precipitoso

prinsipal: principale

puina: ricotta

putela/o: fanciulla/o

puzar: appoggiare

 

 

Q

quciarse: accucciarsi

 

 

R

racola: raganella; aver una racola: avere una buona parlantina

rampegarse: arrampicarsi

ransignar: raggrinzare

rebaltar: rovesciare

refolada: folata

relogier: orologiaio

repetarse: rimettersi

resentar: risciacquare

ridada: risata

risso: riccio

robar: rubare

rodalar: arrotolare, rotolare

rosegoto: torsolo

rosto: arrosto

roto: rotto

roti: denaro spicciolo

roverso: rovescio

rovinassi: calcinacci

rumegar: biascicare

rustego: rustico

 

 

S

salvadego: selvatico

saon: sapone

sapegar: calpestare

satada: zampata

savata: ciabatta

saver: sapere

sbasio: spaurito, infreddolito

sbrego: strappo

sbrindolon - a sbrindolon: a zonzo

sbrissar: scivolare

scagneto: panchetta

scamufiesso o smorfiesso: leziosaggine

scampar: scappare

scapussarse: inciampare

scarpia: ragnatela

scarsela: tasca

scartosso: cartoccio

scaturir: impaurire

scheo: soldo

scoa: scopa

scoasse: spazzatura

scoconarse: sganasciarsi

scoltar: ascoltare

scorlar: scuotere

scorsa: scorza

scotar: scottare

scravasso: acquazzone

scuro: imposta

se’: sete

Sensa: Ascensione

sentarse: sedersi

seramento: infreddatura

serar: chiudere

sercar: cercare

sercio: cerchio

sariesa: ciliegia

servelo: cervello

sesto: garbo, buon senso, modo

sfesa: fessura

sfogio: sogliola

sfredirse: infreddolirsi

sfroso - de sfroso: di nascosto

sgionfo: gonfio

sgrafar: graffiare

sigar: gridare

slanegar: sformare

slargar: allargare

slimegoso: molliccio

slongar: allungare

smara: broncio

soaza: cornice

soco: ceppo

socolo: zoccolo

sofegar: soffocare

sora: sopra

sorar: raffreddare

sotar: zoppicare

sparagnin: risparmiatore

spegasso: sgorbio, scarabocchio

squasi: quasi

squinsio: saputello

stagner: stagnino

stocada: stoccata, battuta pungente

stracada - ciaparse na stracada: stancarsi

stramasso: materasso

strassa: straccio

strenzer: stringere

strica: striscia

strighesso: fronzolo

strigonà: spettinato

stropar: tappare

strucar: premere

su - suso: su

suar: sudare

subiar: fischiare, soffiare

suca: zucca, testa

sucaro: zucchero

sugar: asciugare

sustar: annoiare

suto: asciutto

svolo: volo

 

 

T

tabacar: fiutare tabacco

tacà: attaccato

tafanario: oggetto ingombrante

tagiar: tagliare

tamiso: setaccio

tavaron: puntura di insetto

tegnir: tenere

teler: telaio

tentor: tintore

tola: tavola

tor: togliere, prendere

torbio: torbido

torzio - andar a torzio: confondersi, camminare o vogare andando di qua e di la

tuto: tutto

 

 

U

ua: uva

ugnolo: spaiato

 

 

V

vada - fora de vada: fuori di testa

vansar: avanzare

vardar: guardare

vecio: vecchio

vegnir: venire

veludo: velluto

venessianasso: veneziano zotico

vero: vetro

vin: vino

vodo: vuoto

vovo: uovo

 

 

Z

zalo: giallo

zenocio: ginocchio

zenziva: gengiva

zogia: gioia, gioiello

zogo: gioco

zonta: aggiunta

zornada: giornata

zovene: giovane

zo - zozo : giù

Feste ed eventi a Venezia

Feste ed eventi

Carnevale (15 giorni fino a Martedì Grasso): si iniziò a festeggiare nell’XI secolo e raggiunse il massimo dello splendore nel XVIII secolo per poi declinare. Dal 1979 si è assistito ad una rapida ripresa dei festeggiamenti tanto da essere oggi il Carnevale di Venezia uno dei motivi di maggiore attrazione turistica. Un tempo i festeggiamenti iniziavano il 26 dicembre e per tutto il periodo carnevalesco erano previsti spettacoli teatrali e divertimenti. La classica maschera veneziana consisteva nella “bauta”, il tipico cappello nero tricorno, una maschera bianca che copriva il volto ed un lungo mantello nero a ruota. Già nel 1300 esisteva a Venezia una corporazione dei Maschereri.

Gruppo di maschere in campo San Zaccaria a Venezia

Su e zo per i ponti (seconda domenica di marzo): è una manifestazione moderna che consiste in una marcia non competitiva su e giù per i ponti. È anche questa un'occasione per visitare Venezia.

San Marco (25 aprile): è la festa del Patrono della città ed è occasione di una gara remiera tra S. Elena e la Punta della Dogana. Tradizionalmente si mangiano piatti tipici locali e gli uomini regalano alle loro donne un “bocolo”, cioè un bocciolo di rosa rossa.

Sensa (Ascensione): antica festa che celebra il simbolico sposalizio di Venezia con il mare. Le sue origini risalgono forse alla vittoria del Doge P. Orseolo II sulla Dalmazia intorno all’anno mille. La sua forma consolidata risale per˜ al Doge S. Ziani che ebbe in dono dal Papa, per i servigi resi alla Chiesa, l’anello per la cerimonia. Il Doge e tutte le autorità si imbarcavano sul “Bucintoro”, celebre battello di stato, e seguiti da un corteo di barche giungevano all’imboccatura del porto del lido. Qui il patriarca benediceva il mare e quindi il Doge lanciava in acqua un anello dicendo: “In segno di eterno dominio, Noi, Doge di Venezia, ti sposiamo, o mare!” Ancora oggi si festeggia tale simbolica ricorrenza con un corteo storico, presieduto dalle autorità, che rinnova l’antico patto della città con il mare.

Vogalonga (domenica dopo la Sensa): centinaia di barche, rigorosamente a remi, percorrono festosamente e sportivamente il tratto Bacino S. Marco-Burano e viceversa.

Gruppo di barche nel giorno della Vogalonga

Redentore (terza domenica di luglio): la festa comincia nella notte tra il sabato e la terza domenica di luglio. I veneziani si raccolgono sulle rive oppure si recano in barche addobbate e illuminate in Bacino S. Marco per assistere allo spettacolo pirotecnico che avviene a mezzanotte. Il tempo si passa cantando e mangiando piatti tipici della tradizione. Un ponte di chiatte inoltre viene allestito per collegare l’isola della Giudecca alle Zattere e permettere il pellegrinaggio alla Chiesa del Redentore che ricorda alla città la fine della peste del 1576.

Il ponte di barche allestito in occasione della festa del Redentore

Regata delle 4 Repubbliche Marinare (a Venezia ogni 4 anni, a giugno): ricorda la sfida tra le 4 Repubbliche Marinare: Venezia, Genova, Pisa, Amalfi.

Regata Storica (prima domenica di settembre): abili regatanti competono in varie gare di voga. La più attesa ed emozionante è quella dei gondolini, piccole imbarcazioni di vario colore, che partono dai Giardini Napoleonici e passando per il Bacino S. Marco attraversano il Canal Grande per giungere fino a S. Chiara, vicino alla stazione dove è posto un paletto di segnalazione attorno a cui i regatanti devono girare per ritornare indietro nel Canal Grande e giungere all’altezza di Ca’ Foscari dove è allestito un palco galleggiante, chiamato “Machina” dove le autorità aspettano il vincitore. La manifestazione è preceduta da un imponente corteo storico sull’acqua con imbarcazioni d’epoca e personaggi in costume che rievoca la visita della Regina di Cipro Caterina Cornaro.

La parata lungo il Canal Grande

Biennale di arte moderna (negli anni dispari): è una delle più note esposizioni internazionali di arte moderna contemporanea. Si trova presso i Giardini Napoleonici ed è divisa in molteplici padiglioni, ciascuno dedicato ad una nazione. Una sola giornata non basta per visitarla tutta.

Mostra del Cinema di Venezia (inizio di settembre): il festival internazionale si svolge al Palazzo del Cinema al Lido. In questo periodo giornalisti e divi si incontrano facilmente lungo le strade dell’isola.

L'allestimento di una Biennale del Cinema di Venezia

Venicemarathon (quarta domenica di ottobre): maratona di circa 42 km che si volge con partenza da Villa Pisani a Stra (VE) ed arrivo a Venezia in Riva dei Sette Martiri.

L'arrivo dei maratoneti in riva degli Schiavoni a Venezia

Madonna della Salute (21 novembre): in questa occasione si ricorda il voto pronunciato dalla Signoria nel 1630 di erigere un Tempio in onore della Vergine per ringraziarla della liberazione della terribile pestilenza. Ancora oggi è questa la festa più sentita dai veneziani che si recano in pellegrinaggio al Tempio per onorare e ringraziare la Vergine. Ed ancora oggi, come allora, un ponte provvisorio (ponte votivo) di chiatte viene costruito sul Canal Grande per unire il campo di S. Maria Zobenigo con il traghetto di S. Gregorio per facilitare l’accesso alla Chiesa della Salute, poco distante dalla Punta della Dogana.

La Basilica della Salute

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Venezia, patrimonio dell'Umanità

Che Venezia sia una delle città più belle del mondo è un luogo comune, ma è anche una gran verità.

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