Aspettando il Presidente
Finché la barca va...
Gli occhi di tutto il mondo, finanziario e non, sono puntati sull’Italia, un paese il cui destino è sempre più imprevedibile. Il governo attivo è in realtà solo un’estensione della vecchia legislatura e la nuova non sa trovare una voce comune per parlare. Il parlamento è diviso in tre frazioni che non riescono ad arrivare ad uno straccio di accordo per formare un nuovo governo che dia finalmente risposta alle paure e alle speranze degli Italiani. Il gioco allo sfascio di Grillo mi è sempre meno comprensibile e credo lo sia sempre meno per i suoi elettori. Mi sembra più che altro una posizione di comodo e di laissez faire nell’attesa di arrivare alle prossime elezioni. Ma non assumersi le responsabilità che i cittadini hanno loro affidato alla fine non so se sarà remunerativo. La loro scusa è che sono pronti a votare solo un governo 5 stelle, pretesa un po’ ridicola, visto che non sono la maggioranza.
E quindi o chi vogliono loro o nulla, nessun compromesso e quindi nessun governo. Lo vada a dire Grillo ai lavoratori del Sulcis, lo vada a dire agli esodati e ai cassaintegrati, ai disoccupati che aspettano un segnale di fine della stagnazione per il paese. Lo vada a dire chiaramente che per non fare compromessi è pronto ad affondare la nave. Le sue azioni non sono un dispetto ai partiti ma un dispetto all’Italia stretta nella morsa della crisi. Giuste le proposte di diminuire i costi della politica, giuste le proposte di cospicui tagli alle spese militari ma l’economia è ferma e se non c’è un vero governo a prendere in mano la situazione non so davvero che fine farà il paese. Il Parlamento è sovrano e può dare istruzioni importanti sulla rotta da seguire ma il timone della nave è retto dal governo e se il governo non c’è dove va la nave non si sa…
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