Viva la frutta!
Siamo alla frutta!
Oggi parliamo di una simpatica iniziativa svolta in collaborazione tra Comunità Europea e Italia. Per 25 giorni ai bambini delle scuola primaria iscritti al programma "Frutta nelle scuole" verranno somministrate merende a base di frutta. Basta con le merendine preconfezionate che contribuiscono all’obesità infantile! Italia ed Europa si preoccupano di insegnare ai nostri figli una dieta sana.
Waw, verrebbe da dire se non fosse che…
1) Si parla tanto, e giustamente, di prodotti a km 0. Se ho un frutteto di mele sotto casa perché devo acquistare mele che provengono da 300 km di distanza e vengono trasportate con tir che inquinano? Per ragioni di appalti la fornitura della frutta per l’operazione scolastica in questione è divisa in 8 lotti. E così Veneto, Trentino e Friuli ricevono le mela dall’Emilia Romagna poiché l’appalto è stato vinto dalla cooperativa "Alegra" di Ravenna. E in Trentino, si sa, le mele scarseggiano…
2) Si parla tanto, e giustamente, di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi. La prima somministrazione, e temo non sarà l’ultima, è consistita di una porzione di 160 gr di fettine di mela e kiwi, per lo più mela. Forse che le mele crescono nei sacchetti di plastica? Si potrebbe dire: cosa importa, sacchetto più sacchetto meno. I sacchettini in questione però sono esattamente 178.723 (dati della popolazione scolastica rifornita dal lotto 3 secondo il sito Frutta nelle scuole), un bel mucchietto di immondizie. Magari qualcuno penserà: i sacchetti però saranno riciclabili o biodegradabili. No, i sacchettini portano solamente l’icona generica “non disperdere nell'ambiente dopo l'uso”.
3) Si parla tanto, e giustamente, di risparmio a livello economico visto il periodo buio in cui stiamo vivendo. Per questa operazione Europa ed Italia hanno speso € 33.315.313,93 + IVA per la fornitura e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli secondo quanto è riportato nel DM di aggiudicazione della gara di appalto.
Questo cosa vuol dire? Prendiamo il lotto 3 che interessa la mia regione. Sempre secondo lo stesso documento il lotto 3 riceve € 4.074.728,18 per somministrare ortaggi a 178.723 bambini. Ovvero c’è una spesa di 22,8 euro a bambino. Il tutto per 25 somministrazioni dal peso variabile dai 150 ai 200 gr (secondo quanto stabilito dal capitolato tecnico del 10 Gennaio 2014), quindi per un massimo totale di circa 5 kg di prodotti, che risultano perciò essere acquistati mediamente al prezzo di 4,5 euro al kg. Caspita! Un’offerta a dir poco vantaggiosa! Guardavo oggi le offerte in un super della mia città: 3 kg di mele in cassetta 3.89 euro. Ovvero 3 kg di mele costano meno di una singola somministrazione. Se poi consultiamo la borsa ortofrutticola vediamo che in media un kg di mele costa sui 70 centesimi all’ingrosso. Mi chiedo quindi quale sia la necessità di una spesa così esorbitante. Si poteva benissimo fare una campagna a costo 0, come proposto da tante persone, che prevedesse la collaborazione di insegnanti e genitori con questi ultimi che si impegnavano per un mese a fornire merende a base di frutta ai loro figli, senza imposizioni costose e inutili dall’alto.
E così nell’Italia degli sprechi e dei disoccupati un altro capitolo è stato scritto.
Buon appetito!
Per chi volesse verificare i dati riporto alcuni indirizzi utili:
Bandi di aggiudicazione e capitolati
(http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7092)
Borsa ortofrutticola
http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/27
Numero di alunni coinvolti
< Prec. | Succ. > |
---|