Francesco Guccini "L'ultima Thule"
Ritratto dell'artista da vecchio
“L'ultima Thule” è il titolo del nuovo album di Guccini. Già nel titolo è racchiuso il messaggio di commiato: questo è il suo ultimo lavoro come cantautore. D'ora in poi niente più faticosi concerti e niente più album. Giunto a 72 anni Francesco ha giustamente deciso di ritirarsi dalle scene dopo più di 40 anni di onorata carriera. Si limiterà a scrivere libri che troveranno sicuramente un pubblico di affezionati lettori.
Saremo in molti però a sentirci orfani delle sue storie in musica. Storie raccontate con passione, con la sua inconfondibile voce un po' roca e la "r" arrotata. Ci mancheranno la sua ironia e le lunghe e colte disquisizioni politico filosofiche nei concerti. Ci mancherà "La locomotiva" che chiudeva immancabilmente il suo repertorio, cantata in coro da un pubblico commosso. Continueremo ad ascoltarlo dai CD, ma non sarà lo stesso. Le canzoni dell'ultimo album sono un lungo addio. Il tempo che scorre inesorabile, da sempre protagonista dei suoi lavori, diventa presenza tangibile del passato e assenza avvertita di un futuro. Ma non c'è tristezza semmai speranza e passaggio del testimone alle generazioni future che dovranno continuare a combattere per una guerra mai vinta e che forse mai si vincerà contro l'ingiustizia, l'arroganza e l'ignoranza. Le canzoni di Guccini sono state l'accompagnamento musicale della mia adolescenza. La sua interpretazione del vivere a volte malinconica a volte rabbiosa è sempre stata vicina al mio sentire. I suoi dubbi, le sue incertezze, le sue speranze hanno dato voce alle mie. E quindi non posso che dire a Francesco: un grande grazie per tutto il tuo lungo lavoro.
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