San Marco
S. Marco a Venezia
Il racconto del trasporto del corpo di S. Marco a Venezia si situa a metà tra storia e leggenda.
La tradizione racconta del viaggio avventuroso di due navigatori veneziani, Buono di Malamocco e Rustico da Torcello, verso Alessandria d’Egitto. Il viaggio, intrapreso senza il consenso del loro governo, li porta nella cosiddetta “terra degli infedeli”, con l’intento di recuperare il corpo dell’Evangelista Marco. Giunti in un monastero nella città d’Alessandria dunque riescono a venire in possesso delle spoglie del santo, grazie all’aiuto di due monaci. Con astuzia, sfruttando il disgusto dei saraceni per la carne di maiale, nascondo le reliquie in mezzo ad un carico appunto di carne suina e riescono ad abbandonare il paese e a tornare in patria. Qui vennero accolti, nell’anno 829, con grande festa tanto più che in tal modo si ritenne avverata la profezia trasmessa a Marco da un angelo mentre si trovava in un’isola dell’Estuario veneto. L’angelo gli avrebbe detto “Pax tibi Marce Evangelista meus”, indicando che qui, in terra veneta, Marco avrebbe alfine trovato la pace e la venerazione. Le spoglie vennero conservate nel primitivo Castello dogale e quindi venne edificata una prima chiesa di S. Marco dei Partecipazio, sotto il doge Giovanni Partecipazio, consacrata nell’anno 832. La chiesa fu bruciata durante un’insurrezione nel 976 e fatta ricostruire e consacrare nuovamente nel 978 dal doge Pietro Orseolo il Santo. La chiesa come la conosciamo oggi sorse però tra il 1063 ed il 1071 iniziata sotto il doge Domenico Contarini e fu terminata sotto Domenico Selvo. Venne quindi consacrata nel 1094 sotto il doge Vitale Falier. Il racconto di come siano arrivate a Venezia le reliquie del Santo è ancor oggi facilmente “leggibile” negli splendidi mosaici della Basilica di S. Marco.
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