Le icone russe
Icona
Icona è un termine che deriva dal greco “eikon” e significa immagine. Nella chiesa cristiana rappresenta un’immagine sacra e deriva direttamente dalla tradizione bizantina. I primi iconografi provenivano infatti dalla Grecia e da Bisanzio. Nella chiesa Ortodossa le icone hanno assunto nel corso dei secoli un valore mistico e grande è la venerazione dei Russi per tutte le icone e particolarmente per alcune ritenute miracolose, come, ad esempio, la Vergine di Vladimir o la Vergine di Kazan.
Un tempo in ogni casa russa, povera o ricca che fosse, vi era l’”angolo bello” ovvero un angolo della casa, bene in vista per chi entrasse, in cui era esposta l’icona protettrice davanti a cui si segnava l’ospite ma anche il padrone di casa. Oggi l’usanza di conservare tra le mura domestiche un’icona è meno diffusa ma ancora presente. E ancora attuale, nelle chiese ortodosse, è vedere giovani e anziani che pregano davanti alle icone baciandole, genuflettendosi, inchinandosi e segnandosi con la croce tre volte eseguendo le cosiddette piccole e grandi metanie. Numerose furono le scuole di icone nella storia russa, ricordiamo quelle di Tver, Pskov, Novgorod, Palekh, Mosca. L’icona, oggi come un tempo, è dipinta seguendo canoni ben precisi nello stile compositivo, nei colori, nella tecnica, nelle proporzioni e nella prospettiva. Il dipinto è eseguito su una tavola di legno stagionata, e trattata adeguatamente, avente sul retro dei tasselli che ne impediscono l’incurvatura. La tradizione prevede che il legno venga levigato, rivestito di tela e poi di uno strato di creta. Quindi può essere dipinto con colori a tempera d’uovo e sempre e rigorosamente naturali. Prima si tracciano i contorni delle figure, poi si passa alla colorazione ed infine si eseguono i tratti dei volti ed i particolari. Uno strato di olio di lino fa da vernice protettiva all’immagine. Per impedire che fumo di candele e baci dei fedeli danneggino il dipinto in Russia molte icone sono rivestite di una “riza” ovvero una copertura metallica, di solito rame o argento e talvolta oro, che lascia scoperti solo volti, mani e piedi delle figure sacre.
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