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Home Pensieri fuori dal blog La fantasia (pure troppa) al potere

La fantasia (pure troppa) al potere

Spiritose invenzioni

Quando i grillini e il loro leader capiranno che è finito il tempo dei giochi e delle piazzate sarà forse troppo tardi per l’Italia. In mezzo a tanta confusione non riesco bene a capire quale sia il loro piano strategico. Cerchiamo di analizzarne il comportamento e vedere a cosa può condurre.

1 Un governo a presidenza Bersani, o comunque PD partito di maggioranza, non lo possono appoggiare, nemmeno dall’esterno, sui punti che fanno parte anche del loro programma. Questo perché i partiti, male assoluto, non sono credibili.

2 Auspicano un governo 5 stelle che però per sopravvivere, non avendo loro la maggioranza, dovrebbe avvalersi dell’appoggio dei partiti, il male assoluto che in questo caso diventerebbe sopportabile.

3 Non vogliono appoggiare un governo però non vogliono neppure andare alle elezioni al più presto. Infatti è chiaro che se non riescono a cambiare neppure il porcellum dovranno giustificarsi con l’elettorato e rischiano di perdere un bel po’ di voti.

4 Vogliono le commissioni parlamentari permanenti per legiferare ma senza un governo come riferimento.

5 Rifiutano un governo Bersani però accettano che permanga un governo Monti, da loro ipercriticato, dalle prerogative dimezzate ma comunque in diritto dovere di dirigere l’economia italiana fino all’insediamento del nuovo. Insomma qualcuno che faccia il “lavoro sporco” senza assumersi la responsabilità di averlo scelto credendo così di poter continuare a dire “io non c’ero”.

6 Sono contro Berlusconi ma agendo in questo modo stanno indebolendo il PD e preparando l’avvento alle prossime elezioni del ritorno del cavaliere.

 

A cosa porta tutto questo?

 

1 Il paese senza un governo uscito dalle urne è fonte di insicurezza e instabilità per l’Europa e per i mercati.

2 Non assumersi nessuna responsabilità vantando l’estraneità alla vecchia politica è percepito come un modo di mascherare la propria incapacità a prendere decisioni per il bene del paese e l’elettorato ne terrà conto.

3 Anche ammesso che le commissioni parlamentari riescano a insediarsi senza il governo, per fare delle leggi serve l’approvazione del parlamento. Se il parlamento non riesce ad accordarsi su un governo figuriamoci su leggi più o meno fantasiose ponzate dalle commissioni.

4 Un paese senza guida e senza misure per il lavoro, per l’economia, per il pubblico impiego e per le aziende è destinato a collassare in tempi brevi. E questa volta non potranno dire “io non c’ero”, o la colpa è solo dei partiti.

5 Se l’Italia dovesse fallire o peggio ancora uscire dall’euro, come la mettiamo con i mutui in valuta europea che metteranno in difficolta milioni di italiani? Li pagano Grillo e i grillini?

Se i grillini hanno un minimo di buon senso e di capacità autonoma di discernimento devono far capire a Grillo che sono stati eletti per fare il bene dell’Italia, non per distruggerla. E se questo vuol dire scendere a patti con il diavolo che il patto si faccia. Se il paese va in malora, Grillo e Casaleggio avranno sicuramente abbondanti mezzi di sussistenza per sopravvivere ma i loro elettori saranno ridotti alla fame. Pensino a questo i neo parlamentari, pensino con la loro testa e con quella di chi è ormai allo stremo. Riflettano sulle contraddizioni del loro comportamento e soprattutto sulle conseguenze. Tutto il resto, caro Grillo, sono solo spiritose invenzioni…

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